Imprenditori UE: come aprire un'impresa in Italia
I cittadini comunitari ed equiparati hanno diritto ad entrare in Italia ed a stabilirvisi per svolgere qualsiasi attività di lavoro subordinato o autonomo, alle stesse condizioni dei cittadini italiani.
L'Unione europea di si compone di 27 Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro -parte greca-, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria).
I cittadini di Islanda, Liechtenstein, Norvegia e San Marino sono assimilati a quelli comunitari.
I cittadini della Svizzera non sono assimilati a quelli comunitari : hanno libertà di stabilimento ma non di libera prestazione di servizi.
Primi tre mesi
Per l'ingresso in Italia è sufficiente una carta di identità valida per l'espatrio secondo il paese di appartenenza ed il soggiorno nel nostro paese per i primi tre mesi è libero.
Iscrizione all'anagrafe
Trascorsi tre mesi il cittadino comunitario è tenuto ad iscriversi all'anagrafe del Comune di residenza: senza tale iscrizione, attestata dalla ricevuta di richiesta della carta d'identità o dal possesso di quest'ultima, egli perde il diritto di soggiornare in Italia.
Poichè di solito non è possibile conoscere la data dell'ingresso in Italia, la legge ha previsto che si presumono trascorsi i tre mesi qualora il cittadino comunitario non abbia effettuato la dichiarazione di presenza ad un ufficio di polizia italiano: tale dichiarazione va fatta sull'apposito modello disponibile presso le questure.
Pertanto il cittadino comunitario, nei primi tre mesi di permanenza, può iscriversi al Registro imprese senza particolari formalità ed alle stesse condizioni dei cittadini italiani, presentando un documento di identità valido e la copia della dichiarazione di presenza timbrata da un ufficio di polizia italiano.
Trascorso tale periodo, ovvero qualora non sia in possesso della dichiarazione di presenza, egli dovrà esibire all'Ufficio l'attestazione della richiesta d'iscrizione nell'anagrafe del Comune di residenza ovvero la carta d'identità rilasciata da quest'ultimo.